FortuneItalia: l'edicola diventa supermarket di prossimità

Il Gruppo MilanoCard punta sulla possibilità di renderle un punto di riferimento per i quartieri.

Alba del 2021, le edicole provano a resistere alla crisi della carta stampata. E si reinventano. Ne sono un esempio i chioschi verdi in stile parigino che nel corso di questo anno vedremo in giro nelle principali città italiane: Torino, Roma, Napoli e Milano. Proprio a Milano, a metà dicembre, è stata inaugurata la prima, in via Bocconi angolo viale Bligny. Lo stile ricorda appunto le celebri edicole hausmanniane del capoluogo francese e anche il ruolo che quelle italiane mirano a ricoprire non si discosta poi molto, se non per il fatto che in Italia il Gruppo MilanoCard, che le ha rilanciate, punta molto più sulla possibilità di renderle un punto di riferimento per il quartiere. “Quotidiana” – questo il nome della rete di edicole – punta infatti a essere non solo un bell’oggetto di arredo urbano che riqualifica la città e in cui è possibile acquistare quotidiani e riviste, ma anche una sorta di drogheria in cui fare la spesa tutti i giorni: 300 referenze alimentari tra gastronomia e prodotti confezionati selezionati dal maître di lungo corso Antonio Di Ciano, la cui qualità e genuinità è garantita da un’accurata selezione dei fornitori e dei produttori proposti, con una particolare attenzione alla loro italianità. Un “supermarket di prossimità” che affianca grandi marchi e prodotti artigianali dove i consumatori potranno trovare anche prodotti di parafarmacia, prodotti per la casa e la cura della persona. Ma non manca anche l’attenzione alla green mobility: la rete di vendita di prossimità disincentiva gli spostamenti con mezzi di trasporto inquinanti e in futuro saranno realizzati, presso le edicole, punti di ricarica elettrica per monopattini, auto e moto. I prodotti presenti in edicola hanno in edicola hanno in larghissima parte packaging riciclabili e provengono da fornitori che adottano piani di sostenibilità ambientale e sociale. In più, grazie alla collaborazione con alcune realtà del terzo settore – in questo caso milanese, ma in base alle città in cui le edicole arriveranno si faranno con le associazioni di territorio – “Quotidiana” non solo impiegherà anche persone che non hanno più un lavoro, ma diventerà anche un “ponte” che consente ai cittadini di trovare professionisti per le loro esigenze: badanti, baby-sitter, addetti per l’assistenza domiciliare per i compiti e anche psicoterapeuti, per adulti e bimbi. MilanoCard ha già investito nel progetto 2 mln di euro e punta ad aprire entro la fine dell’anno dodici edicole su Milano e altre tra Torino e Napoli, mentre è in corso un dialogo con l’amministrazione romana che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi dodici mesi. Spiega Edoardo Filippo Scarpellini, 31enne milanese, da 11 anni amministratore delegato di MilanoCard: “In queste settimane c’è stata una inaspettata adesione, da più parti, al nostro progetto, in particolare nell’ambito finanziario e questo ci ha permesso di dare una ragionevole accelerata al piano di sviluppo. E si sono anche aperte nuove opportunità, anche a breve termine, delle potenzialità distributive delle nostre edicole. D’altronde, lo abbiamo detto sin dall’inizio: crediamo che questi chioschi siano innanzitutto piattaforme distributive e questa nostra visione è stata quella che ci pare più apprezzata da tutti gli interlocutori con cui abbiamo parlato in questo periodo”.

Quella di Quotidiana potrebbe infatti essere definita come una ‘controrivoluzione’ del settore  della grande distribuzione in un’epoca in cui le grandi insegne hanno abbandonato le grandi metrature per tornare alla rete di prossimità: riduzione delle superfici, ottimizzazione delle referenze, maggiore vicinanza e capillarità. Ma soprattutto il fattore umano che “torna a essere una via di mezzo tra il vecchio droghiere e il vecchio edicolante”, persona che veniva riconosciuta come punto di riferimento del quartiere. “Ogni edicola impiega almeno tre persone direttamente” chiarisce Scarpellini, che aggiunge: “Stiamo lavorando alla formazione delle prima 15 persone e ne stiamo ricercando altrettante per il primo periodo. Inoltre, tutto il complesso dell’Impresa impiega il lavoro di 31 persone che lavorano dietro le quinte”. Fondamentale è quindi, da una parte, la formazione del personale “per avere un maggiore contatto umano: l’edicolante deve diventare una persona di fiducia per il cliente che non solo sa consigliare riviste e giornali ma risolve nella pratica anche dei piccoli problemi, tipo appunto la ricerca della badante o della baby-sitter”. Dall’altra, altrettanto importante è il ruolo delle imprese sociali coinvolte: “Ci permettono, con la loro esperienza, di dare una possibilità di lavoro concreta a persone che avrebbero ridotte possibilità di trovarlo. Parliamo di over 50 che, soprattutto a causa della pandemia, non hanno più uno stipendio e che in questo modo hanno la possibilità di imparare un mestiere e acquisire una professionalità che possono spendere non solo con noi. Non crediamo all’assistenzialismo ma nella cooperazione, quindi la selezione e la formazione sono una cosa seria: più che un posto di lavoro è un patto per il lavoro, ove da una parte vengono offerte ottimali condizioni lavorative e dall’altra viene data un impiego”. Le edicole acquistate da MilanoCard sono vecchi chioschi che avevano alle spalle anche grandi debiti, ormai in disuso, abbandonati a sé stessi. “Le abbiamo acquistate, saldato i debiti e restaurate”, chiarisce l’amministratore delegato del Gruppo. Il lavoro di restyling è stato curato dall’architetto Martina Valcamonica che ha ripensato “in chiave sicura, sostenibile e di grande impatto visivo le edicole del network. Un restauro conservativo che, grazie a efficaci interventi, sa permettendo agli iconici chioschi che popolano la città di Milano di tornare in vita e diventare luoghi belli, sicuri e accessibili”. In più, con la rete Quotidiana, le edicole diventano presidio culturale di quartiere: è prevista infatti la trasmissione in filodiffusione di “accurate selezioni musicali”, oltre ad allestire, creare, produrre e diffondere mostre fotografiche e di video-arte di grande valore, con un’apposita area dedicata alla proiezione, all’esterno di ogni punto vendita.

[Trascrizione dell’articolo di Chiara Baldi pubblicato su Fortune Italia di Febbraio 2021]