Fortune: un'edicola nuova

Il Gruppo MilanoCard e il network Quotidiana punta a espandersi da Milano nel resto d’Italia.

L’edicola per fare la spesa. Quotidiani, riviste, ma anche generi alimentari (anche a domicilio, con un paio di clic), oppure snodo di informazioni per una baby sitter o un elettricista. Asset strategici per la vendita di beni e servizi, un progetto innovativo che vede protagonista il Gruppo MilanoCard con il network Quotidiana, la prima rete di proprietà di edicole in Italia. Venti in totale, quasi tutte a Milano (la prima inaugurata a dicembre 2020, poi 13 acquistate a febbraio 2021), una acquistata di recente anche a Torino, lo sguardo rivolto ad altri punti nevralgici del Nord Italia, fino a Roma e Napoli. Un investimento da due milioni di euro complessivi per il Gruppo MilanoCard, Quotidiana firma anche la rassegna stampa “10alle5Quotidiana” e la free press da 10.000 copie al mese per edicola “Amica Quotidiana”. “Abbiamo puntato forte sulle edicole, in controtendenza con la crisi della carta stampata – spiega Edoardo Filippo Scarpellini, amministratore delegato di Gruppo MilanoCard – ma analizzandone il potenziale, abbiamo visto che è uno dei pochi punti di contatto con l’acquisto a cui gli utenti non vogliono rinunciare“. Il Gruppo MilanoCard nasce con il nome dell’omonima carta per i servizi ai turisti, lanciata anni fa a Milano, sul modello di altre metropoli europee. Ora è all-in sulle edicole, “ovvero il punto centrale delle città che si stanno ripensando a causa della pandemia, più a misura d’uomo, con attenzione alla mobilità sostenibile” aggiunge l’AD. Il piano aziendale prevede l’ingresso nel capitale di soci finanziari (a settembre sarà rilasciata un’obbligazione da un milione di euro), per un modello imprenditoriale lontano dalla liturgia delle start-up: “Le parole chiave sono concretezza, pazienza e aggregazione – dice Scarpellini – ma vorremmo rilanciare anche le edicole come luogo di qualità, dove confrontarsi su cosa leggere, scegliere, in un contesto esteticamente attraente, per questo motivo diversi chioschi-vendita sono stati ristrutturati.

[Trascrizione dell’articolo di Nicola Sellitti pubblicato su Fortune a Settembre 2021]