Repubblica: cibo, bevande e e servizi. Così l'edicola più antica torna a nuova vita

Nel chiosco si può anche fare la spesa e trovare una baby sitter. Un modello creato da una società milanese che si espande in città.

Sono milanesi i salvatori di una delle più antiche edicole di Torino. Il chiosco di via Pietro Micca, sede da fine Ottocento di una rivendita di giornali, era da tempo a rischio chiusura: la famiglia Rota, proprietaria dell’edicola, infatti, aveva deciso di lasciare e pur di non far morire l’attività aveva annunciato di essere pronta a cederla a un euro. E ieri, nel giorno della discussione nella commissione comunale della delibera per il rilancio delle edicole, è arrivato l’annuncio che Quotidiana, la rete che pone al centro le storiche edicole che identificano le nostre città offrendo loro una nuova “vita” commerciale e sociale, sbarcherà a Torino proprio partendo da via Pietro Micca. «La città di Torino ha immediatamente colto le potenzialità di Quotidiana, le quali si inseriscono perfettamente in un percorso già avviato dall’amministrazione e confermato dal voto unanime del consiglio comunale, nel settembre scorso, di una delibera volta a rilanciare le edicole cittadine nella piena attuazione delle norme nazionali di liberalizzazione del settore risalenti al 2012 e su spinta Europea» spiega l’amministratore delegato di MilanoCard, Edoardo Scarpellini.
A gestire l’operazione infatti c’è proprio questo gruppo, azionista di Quotidiana, che mutua questo progetto dall’esperienza “Lulu dans ma rue”, nata e sviluppata a Parigi, e che ora cercano di portare a Torino, oltre che a Milano e Roma. Il format consentirà non solo di continuare ad avere il giornale sotto casa, ma anche di effettuare la spesa di tutti i giorni, con prodotti alimentari, e una vasta scelta di servizi alla persona dalla baby- sitter alla badante, passando per l’elettricista o il giardiniere: «Abbiamo iniziato la discussione con la società e speriamo che dopo questo primo esperimento possono essercene presto altre – conferma l’assessore al Commercio, Alberto Sacco – Al 51 per cento i prodotti saranno editoriali, mentre la quota restante potrà essere di altra natura» . L’ad di Milano-Card scommette su Torino: «Il capoluogo piemontese si dimostra una città particolarmente attenta all’innovazione imprenditoriale e sociale volta a rilanciare storici presidi del territorio quali sono le edicole – aggiunge Scarpellini – Un ringraziamento speciale alla famiglia Rota che non ha solo cercato di vendere la propria attività ma si è impegnata per salvaguardare un pezzo del patrimonio culturale e sociale della città».

Dare nuova vita alle edicole di Torino è una battaglia che va avanti da tempo, a Porta Palazzo Rete Italiana di Cultura Popolare ne ha trasformata una in una sorta di mini centro civico con un servizio di portierato di comunità, mentre per altre c’è stata una trasformazione in punti vendita. La sfida però è conservare la vocazione di luogo di cultura, dove continuare a vendere giornali: «Rilancio la mia proposta anche sul fronte dell’impegno del Comune: la Città di Torino acquisisca il maggior numero di edicole dismesse e abbandonate per farne punti di servizi, marketing territoriale e, dunque, di controllo del territorio – ragiona il capogruppo dei Moderati, Silvio Magliano, il primo a sostenere la battaglia della famiglia Rota –Quanto fatto finora non è ancora abbastanza. Oggi vediamo un passo avanti, che però non è risolutivo. Chiediamo un ulteriore sforzo. Se edicole come quella di via Pietro Micca, che sono pezzi di storia e punti di riferimento per il territorio, rinascono a nuova vita è un bene per tutti».

[Trascrizione dell’articolo di Jacopo Ricca pubblicato su Repubblica Torino il 2 Febbraio 2021]