Rolling Stone: forse esiste un piano per far sopravvivere l’edicola vicino a casa tua. Sì, l’ennesima che sta per chiudere
Lo dimostrano le esperienze dei chioschi ‘riconvertiti’ a Barcellona come a Perugia, fino all’esperienza di Quotidiana a Milano. Che ha trasformato 15 ex punti vendita di giornali in nuovi ‘spazi di quartiere’. E magari qualcuno ci compra pure una rivista.
Ogni report sulle vendite dei giornali segna sempre una discesa verso il basso. Secondo i dati dell’Autorità del Garante per la Comunicazione, nei primi nove mesi del 2021, in media giornalmente, sono stati venduti 1,73 milioni di copie di giornali, in flessione del 6,5% rispetto al corrispondente valore nel 2020 e del 31% rispetto al periodo gennaio-settembre 2017.E così le edicole non sono più così frequentate, restano luoghi quasi romantici, dove spesso si incontrano solo anziani o nostalgici del concetto del quotidiano da sfogliare.
La crisi delle edicole, già in difficoltà prima della pandemia, ha subìto una triste accelerata nel 2020: secondo i dati del Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, nel primo semestre del 2020 a livello nazionale hanno chiuso 1.410 edicole, che salgono a 2.027 se si includono anche i punti non esclusivi e la previsione di perderne un altro migliaio entro l’anno. Si è assistito in media a un calo del 30% con punte del 70%, frenato solo dall’intervento del Governo con il bonus edicole. Ora il sindacato ha chiesto, con una nota unitaria al Governo, di continuare nella direzione intrapresa attraverso un nuovo bonus edicola e un tax credit rafforzato.
Ma ci sono edicole che per resistere provano a reinventarsi. A Barcellona, nel dicembre 2019, tre imprenditori hanno rilevato un chiosco in Passeig Sant Joan: lo hanno trasformato in uno spazio di incontro dove l’acquisto dei giornali è quasi solo un pretesto per incontrare gente, prendersi un caffè, degustare una bevanda. News & Coffee è un modello di riferimento per la rinascita delle edicole, seguito a Milano da Quotidiana.
Il network Quotidiana ha rivoluzionato 15 edicole facendole diventare un punto di incontro per tanta gente, perché è anche sportello di servizi, piccolo market di emergenza e posto dove passare prima di tornare a casa. «Io credo che le edicole siano luoghi stupendi, molto fighi, portatori di una storia di grande valore. Possono essere piacevoli da vivere», racconta a Rolling Stone Edoardo Filippo Scarpellini, presidente del gruppo Milano Card. «Sicuramente vivono una crisi importante perché i giornali, soprattutto quelli non settoriali, vendono poco. Ma l’edicola è uno spazio di incontro, da lì siamo partiti per il nostro progetto in una città, come quella di Milano, che da anni si sta impegnando per la cultura della prossimità».
Le edicole di Quotidiana soddisfano l’esigenza di fare la spesa sotto casa. Non si va più dal fruttivendolo o dal macellaio o dai piccoli negozi di quartiere, pertanto i chioschi offrono la possibilità di acquistare cibo di qualità sotto casa. «Inoltre», prosegue Scarpellini, «i nostri edicolanti offrono servizi alla persona: in una città dove non ci sono più i portinai, gli operatori dei chioschi forniscono indicazioni per trovare personale che possa fare le pulizie, una badante, una tata o semplicemente un idraulico. L’edicola torna luogo centrale per i quartieri. Una visione che può portare ad aumentare la vendita dei giornali: chi si avvicina all’edicola per i servizi potrebbe essere più motivato a leggere i quotidiani».
E, infatti, il prossimo obiettivo di Scarpellini è «portare nelle edicole un target più giovane, che possa apprezzare un luogo bello e piacevole. I chioschi a Milano sono molto decadenti. Li abbiamo voluti ristrutturare lasciando l’impronta originaria ma mettendoci un tocco contemporaneo. Il rapporto con il territorio è fondamentale. A fine dicembre, abbiamo lanciato l’iniziativa “Scopri i tesori del tuo quartiere”: ogni settimana le edicole coinvolte offrono visite gratuite a mostre e monumenti vicini al chiosco di riferimento». Ancora una volta, Quotidiana diventa un punto di riferimento per il quartiere. Anche sul lato sanitario: «Abbiamo messo le mascherine Ffp2 a 70 centesimi e stiamo lavorando per avere i tamponi molecolari in edicola, anche questi a un prezzo ribassato».
L’edicola può trovare una nuova vita come punto di servizi o può reinventarsi mantenendo il suo aspetto fondante: la vendita di quotidiani e periodici. Ma a Perugia i fondatori di Edicola 518 la concepiscono anche come luogo di attività artistiche e culturali. Sulle spoglie di un giornalaio storico della città, gli attivisti di Emergenze hanno fondato un bookshop che propone una scelta unica in Italia di magazine indipendenti, libri d’artista, carte anarchiche, fanzine e autoproduzioni. Anche questa può essere la strada da percorrere per non vedere morire luoghi, dal fascino vintage, ma dalle grandi potenzialità. Anche oggi nell’era del web e dei social.
[Trascrizione dell’articolo di Luigi Lupo pubblicato su Rolling Stone il 23 Gennaio 2022]